Sono tre settimane che sono qui.
Dopo qualche giorno di freddo assassino, ieri la temperatura si è alzata sui -4°.
Proprio per questo motivo, in questi giorni ho passato molto tempo a casa, ma ieri una collega di Jarek doveva fare delle foto a un cucchiaio di argilla e ambra bruttissimo, e il piccolo monolocale non permetteva agili movimenti nello spazio di nessuno (a parte il gatto che entrava ed usciva in continuazione), così sono andata a Gdynia centro, con la scusa di dover andare dal fotografo per ritirare un rullino di diapositive.
In effetti non si moriva di freddo come l'altro ieri, anche se in zona mare il gelo penetra gli indumenti e fa colare il naso. Sono andata nello stesso posto dell'altro ieri: un bar molto carino e abbastanza kitsch, tutto di legno, a emulare una nave o qualcosa del genere (nella seconda porta di entrata c'è un imbarazzante oblò) che si trova proprio sul mare. Sulla spiaggia la neve si è sciolta, ma le onde sono congelate per almeno 200 metri, e i gabbiani vi si posano sopra come se fosse un caldo divanetto.
Tonando al locale, ho ordinato un té verde e mi sono seduta nella parte più esterna del locale, il più vicino possibile al panorama, ma anche al freddo che penetra dagli infissi ormai vecchi. Con un occhio al mare ho iniziato a leggere Emma di Jane Austin, che ho comprato ieri per 12 zloty, meno di tre euro, in una libreria inglese.
How come English books are so inexpensive? si domanda Jarek. Suppongo che i polacchi, nonostante
siano abituati a guardare film in inglese sottotitolati nella loro lingua, e sappiano l'inglese moooolto meglio rispetto alla media italiana, non vedono di buon grado la lettura in quella lingua con la quale, per forza di cose, devono imparare a convivere.
la colonna accanto al post mi ha insignita del titolo di "Membro nummero uno".
RispondiEliminaTi lancio dei cuori