mercoledì 15 febbraio 2012

Ieri era San Valentino.
Non sono una fan di questa festa, come di nessun'altra festa (a parte il Natale), ma qui a Gdynia ho respirato un'aria diversa quest'anno. Anzi, forse per la prima volta, ho respirato aria di San Valentino.
Naturalmente quello di cui sto parlando non ha niente a che fare con il solito patetico consumismo che si respira nelle vetrine delle pasticcerie con i loro dolci cuoriciosi al cioccolato, sui cartelloni 6x6 sponsorizzanti romantiche crociere con la frase Walentinki no morzu! (San Valentino sul mare), e persino nei volantini della Lidl con ben due pagine in rosso dove veleggiano completini intimi, orribili pelouche, candele e minchiate varie.
Passeggiavo per Gdynia e ovunque andassi c'erano coppiette di qualunque età mano nella mano, la ragazza di solito stringeva una rosa nella mano libera, e sembravano tutti molto felici. A mare, per le strade del centro, persino sull'autobus c'era una coppia di cinquantenni (obiettivamente bruttini e in sovrappeso) che si abbracciava come se fosse la prima volta.
I fiorai erano letteralmente zeppi di uomini in procinto di comprare una rosa per la loro donna, per ricordarle, in questo giorno inventato dal consumismo, che lei è l'unica.
Non ricordo di aver mai percepito niente di questo a Catania. Sarà per il maschilismo -ancora purtroppo, e fottetevi chi dice che non è vero- latente dei siciliani? O siamo davvero così evoluti (hahaha) da pisciare sopra questa festa finta?

E poi sono arrivata a casa, ho scannerizzato il rullino che avevo ritirato dal fotografo e abbiamo mangiato i burger di fagioli di soia che ho fatto qualche settimana fa e messi in freezer, guardando una commedia inutile.
E tutto era perfetto.


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